Sono stata contattata dalla scrittrice Stefania Zilio per fare due chiacchiere sul tango al tempo del Covid. Con grande piacere riporto l’intera intervista che lei ha intitolato Patrizia Gasparin maestra di tango argentino.
In uno dei suoi ultimi articoli Patrizia ha raccontato il rammarico sulle nuove restrizioni del governo. Le hanno portato via l’abbraccio, oltre che la possibilità di ballare il tango argentino. Intervista a Patrizia Gasparin maestra di Tango Argentino
Patrizia Gasparin il tango non solo lo insegna, ma lo ha sposato come cultura e filosofia.
Una vita intera le gira intorno al tango, da quando giovanissima inizia a muovere i primi passi per pura curiosità, ignara che quella musica, i colori e la storia di questo ballo le conquistassero il cuore.
Patrizia lo dice da sempre: “Il tango argentino è coraggio, introspezione e magia, un insieme di sintonie che si armonizzano fra loro cui fa da sottofondo la più bella delle melodie”.
Ora tutta questa magia sembra oscurata da veli di inquietudine e paura. In tutto questo si mescola la rabbia, la frustrazione e l’incertezza per il futuro.
Come vivono le scuole di tango, i loro maestri e gli allievi in questo periodo di forti restrizioni?
Ne ho parlato con la maestra di Tango Argentino Patrizia Gasparin, che con la sua scuola TangoStudioVicenza ha ben 3 sedi sparse nella provincia.
Seguitemi nel viaggio del suo cuore e proviamo una volta tanto a indossare le sue scarpe da tango
Cara Patrizia, arrivo subito al punto: come stai vivendo questa seconda ondata di restrizioni?
Come ben sai, da molto tempo il Tango è per me parte predominante nella vita. Lavoro e passione da sempre.
Mi manca tantissimo ballare !!
In 23 anni di tango ho ballato almeno 1 o 2 volte la settimana. A volte ci penso e sono incredula.
Mi ritrovo a fare i conti con una immobilità, una sospensione surreale che non ho mai provato. Non mi resta che aspettare, come solo il tango sa fare.
Non ti fa un po’ arrabbiare vedere trasmissioni televisive che ballano in tutta sicurezza, ma a voi non è concesso?
Tutti i settori, non solo quelli della danza, anche tutte le associazioni, i teatri, i cinema, tutte le attività ricreative stanno vivendo questa chiusura. Ma la televisione è la televisione, hanno la possibilità di fare i relativi controlli. E questo apre un discorso molto ampio.
Qual è il sentimento dominante nei confronti dei tuoi allievi?
Mancanza! Mi mancano i loro abbracci, mi manca la felicità di vederli progredire nello studio. La gioia di condividere con loro la passione del Tango. In ultimo, ma non ultimo mi manca insegnare
Cosa fai per non abbatterti?
Mi tengo aggiornata. Studio, pratico, ascolto musica di tango. Approfitto del tempo che ho per approfondire alcuni temi, ascolto interviste dei grandi maestri, guardo video e tengo allenato il mio corpo
Hai la forza comunque di fare progetti per il futuro oppure ti senti braccata psicologicamente?
Non ti nascondo che a volte mi sento immobilizzata, perché non c’è il minimo accenno che vogliano far ripartire il tutto.
Faranno le cose all’improvviso, annunciano di settimana in settimana i cambiamenti. Sono prontissima a ricominciare, ad avere progetti e a lavorare per realizzarli.
Non mi sono mai abbattuta, mi basta solo un là e io ci sono
A un amante del tango può venir meno il desiderio di ballare dopo un lungo periodo di fermo?
A un amante del Tango no, giammai!!! Forse potrà capitare a un simpatizzante, ma avrei comunque dei dubbi. Il Tango ti entra nelle vene, difficile che sparisca totalmente una passione seppur leggera.
Che consiglio vuoi dare agli allievi della tua scuola per non perdere l’entusiasmo e la passione?
Di ascoltare musica, provare a ballarla, anche da soli, farsi trasportare dall’emozione del brano, ricercare i testi che piacciono e cercare le traduzioni.
Un brano va risentito più volte, si cerca di capire il testo, entrare nel mood dell’emozione. Si aprirà un mondo. Interrogarsi, osservare come i ballerini che piacciono interpretano la musica.
E’ una buona occasione per fermarsi nei particolari, porsi delle domande e chiedere risposte, Io ci sono.
C’è una lezione che hai imparato grazie al covid?
Che tutto cambia, niente resta per sempre. Dobbiamo essere fluidi e pronti al cambiamento.
Questa lezione si può compararla al Tango
Quando si balla e si cambia ballerino, succede la stessa cosa, Dobbiamo imparare a capire e ad adattarci alla persona, al suo abbraccio, al suo sentire.
A ogni cambiamento cambiamo anche noi. Solo così tutto sarà magico e scorrevole
Hai sentito i tuoi amici argentini e se sì, come stanno affrontando la situazione?
I miei amici argentini che vivono in Italia stanno soffrendo questa immobilità, non è per niente facile per loro, anzi tragico, direi.
Anche per chi vive in Argentina la situazione non è facile, speriamo tutti che tutto si risolva velocemente.
Ma il tango è come l’Araba Fenice, rinasce sempre dalle sue ceneri. La storia ce lo insegna. Il Tango è l’unico ballo dove ci si abbraccia e l’umanità ha bisogno di abbracci. La parola che direi è: “ A prestissimo!”
Riusciresti a spiegarci in poche parole cosa rappresenta il tango per te?
Sei molto presente sui social, ti piace questo modo di comunicare?
Sì, nei social sono presente, ma in modo istituzionale, per far vedere e conoscere le proposte della scuola e dell’associazione. I social ci danno un grande aiuto in questo senso.
La cosa che non mi piace è scrivere per perdere tempo e far perdere tempo su questioni che non si risolvono in una chat, la vita reale è tutta un’altra faccenda.
Si può trasmettere la passione del tango argentino attraverso internet?
Secondo me sì, scrivendo di Tango, raccontando storie di Tango. Utilizzando tutti i canali video per incuriosire. E’ una possibilità. Non è proprio come far sentire il Tango di persona, abbracciandosi e ballare, ma è già qualcosa.
Un’ultima domanda vorrei rivolgerla a te, come stai?
Io mi sento bene, ho alti e bassi a seconda della giornata e dei bollettini di fermo😉 ma tendenzialmente sono una persona fiduciosa e positiva (passatemi il termine) e propositiva. Chi mi conosce sa che sono così, Il mio motto è che per un problema ci sono mille soluzioni.